ARRENDERSI ALLA VITA
Articolo scritto da Rosaria Fabrizio

L’evoluzione umana sta andando verso un cambiamento radicale della persona.

Un nuovo modo di essere al mondo si sta palesando e nei prossimi anni sarà sempre più evidente, anche se ci vorrà un bel po' perché questo sia visibile.

Attualmente la maggior parte degli esseri umani vive ancora in superficie, come vivesse sulle rive del fiume della vita.
È imbrigliato nelle spire della sopravvivenza. Non è in grado di vivere la vita in profondità.

Questo è dovuto principalmente al fatto che viene data importanza alla mente, alla parte razionale e alla parte fisica dell'esistenza, quella visibile, che si tocca, che si può analizzare.
Ma questo è solo l’esterno, il contenitore, che tiene nascosto e lontano il “contenuto”.
La parte razionale sicuramente ci permette di vivere sul piano materiale, ma l’esistenza ha più piani e man mano che si sale si fanno sempre più sottili.

Il pensiero razionale ha la facoltà di muoversi in maniera lineare, in una cornice temporale ristretta e ben definita, con una consequenzialità che va dal passato, arrivando al presente, atterrando nel futuro.
Vuole controllare la vita e delinearla in maniera ben precisa.

La mente, ad esempio, ci fa sentire separati gli uni dagli altri e non ci permette di sentirci tutt’uno con la vita.
Se si lascia che sia il pensiero a dominare e a dominarci, ci si sente completamente distaccati dalle correnti vitali che attraversano la vita e che ci attraversano.
Così come la mente ci tiene distaccati dalla Coscienza, dal nostro Sé Superiore.

La Coscienza è qualcosa di grande e desidera manifestarsi attraverso la forma umana.
E’ la parte più sottile di noi, che trascende spazio e tempo.
Più viene ostacolata e meno riesce ad esprimersi.

Il cambiamento avviene quando invece di controllare la vita, attraverso la mente, attraverso i nostri desideri, speranze, aspettative, si inizia ad “arrendersi” alla vita stessa.

Quando si inizia a cessare di opporre resistenza, di lottare contro, ma ci si consegna nelle mani della vita stessa, non in maniera passiva, ma attiva e consapevole.
Tutto muta quando si accetta che la vita segue un suo flusso.
Ha un suo ritmo. Ha le sue regole e ha i suoi progetti.
Il nostro approccio cambia quando si inizia ad assecondare i progetti che la vita ha per noi, piuttosto che imporre quelli che noi pensiamo siano giusti per la vita, magari nostra o degli altri.

Quando si smette di essere succubi della mente, la mente “collassa”, rompe le sue maglie.
Ed è come se aprisse un varco verso uno Spazio Vuoto.

Questo Spazio in realtà non è uno spazio fisico, né tanto meno è effettivamente vuoto.
Accedendovi si ha la percezione che la vita sia molto di più di quello che si pensa. E si scopre che ha piani più elevati.

Si ha così la sensazione di oltrepassare la superfice ed immergersi nell’oceano della vita, dove non ci sono solo restrizioni e limitazioni, ma un campo di infinite possibilità ed opportunità, dove passato, presente e futuro coincidono.

È come potersi abbeverare ad una Fonte fresca e zampillante.
È come una goccia che torna nel mare. E si avverte spesso infatti la sensazione di “tornare a casa”.

La meditazione è tra le pratiche più efficaci per raggiungere questo stato di apertura.

Durante la meditazione, ad esempio, si ha la possibilità di osservare l’attività della mente, ma si sceglie di non rimanere imbrigliati nelle sue trame.
Si entra in un nuovo spazio sempre più grande e di espandersi con esso.

Si sente come la vita circola in noi.
La Coscienza finalmente può espandersi e la possibilità di arrendersi al flusso vitale ci dona sicurezza e consapevolezza.

Ci sentiamo più sicuri e protetti, sapendo di essere tutt’uno con la vita stessa.

Questa sicurezza di sé è più robusta perché non deriva sicurezza dell’ego, che è limitato, ma è ancorata alla fiducia nella vita.
Ci si sente tutt’uno con la vita stessa.
Non si avverte più la separazione. Non ci si sente vittima degli eventi:
Si acquisisce la consapevolezza della perfezione nel momento presente.
Si entra in uno stato di presenza. Una Presenza con la P maiuscola che va oltre quella dell’individualità.

Le costrizioni si sciolgono, i limiti si superano, il tempo viene trasceso e il corpo si fa più leggero.

Si percepisce la Quintessenza. Quell’essenza sottile che sottende tutte le cose.

Una volta entrati in questo stato, il mondo appare in un modo completamente differente e la visione della vita cambia radicalmente.

Qualche suggerimento per cambiare prospettiva?

1. Imparate ad osservare i vostri pensieri in maniera distaccata
2. Allontanatevi sempre di più dal giudizio e dalle aspettative
3. “Mollate” la presa
4. Meditate! Imparate a raggiungere uno stato meditativo in ogni attimo della vostra vita. Svilupperete più presenza, più consapevolezza e fiducia
5. Esplorate! Immaginate di essere un esploratore alla ricerca di qualcosa di nuovo e di nascosto, invece che dare per scontato quello che avviene o relegarlo semplicemente nel mi piace o non mi piace
6. Meravigliatevi! La Meraviglia permette di avere una visione più ampia ed integrata piuttosto che limitata e unilaterale

Articolo scritto da Rosaria Fabrizio,
liberamente tratto da Le Chiavi Genetiche di Richard Rudd Chiave 20° I-Ching

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