Come guarire le proprie memorie ancestrali

La Magia del Pensiero Quotidiano Esseno

- Pensiero tratto dal Salmo dell'Arcangelo Raffaele (22 :1-7) della Bibbia Essena -

"Come guarire le proprie memorie ancestrali"

Per ogni creatura vivente sulla terra esiste una filiazione ancestrale, un legame, un lignaggio ininterrotto che la collega a tutto un passato che si manifesta nel presente. A causa di questo lignaggio, di questa tradizione, tu sei portato da degli antenati e, attraverso di loro, tu veicoli una parte specifica dell’umanità.

Le cellule del tuo corpo sono portatrici della memoria della tua anima - e delle sue vite passate - ma anche di questo lignaggio, con cui devi vivere e operare. Guarire questo lignaggio, condurlo nella Luce fa parte del lavoro su di sé, sul corpo dell’umanità, sull’evoluzione globale. Bisogna esserne consapevoli quando ci s’impegna sul cammino del risveglio e della Luce.

La tua memoria vive nello spazio, nel tuo spirito, nel tuo intelletto, come una respirazione delle tue cellule e della tua anima.

Se cerchi di sapere chi sei, da dove vieni, ciò che hai da fare sulla terra, ritorna nella memoria di queste cellule e impara a leggerla.

Osserva con grande lucidità il tuo modo di pensare, di mangiare, di parlare, di muoverti. Percepisci le immagini nascoste nei tuoi gesti, nelle tue espressioni, nei tuoi atteggiamenti e comportamenti. Le pietre, le piante, gli animali, gli uomini, gli Angeli, gli Arcangeli, gli Dei potranno parlarti e istruirti, poiché una parte di tutto questo vive in te e compone il tuo corpo.

In questa memoria, troverai le affinità che sono le tue e le tue cellule si risveglieranno e si animeranno per istruirti su ciò che vive nel più profondo di te stesso e sul lignaggio che ti porta. Ti parleranno di ciò che sei, di quel che devi fare, ciò che devi guarire, verso cosa ti devi impegnare.

Lavora con la meditazione. Metti il tuo corpo in una stabilità incrollabile e rendi il tuo spirito leggero, sottile e vasto. Non ti polarizzare, non forzare in una direzione che ti piacerebbe, ma sii pronto a ricevere, a intendere e accettare tutto ciò che vuol venire in te. Sii senza alcun pregiudizio e senza giudizio. Accetta ciò che viene senza irrigidirti, senza fossilizzarti; lascialo fiorire in te, uscire da terra e liberarsi nello spazio senza limiti. Lascia che tutto quel che vive in te sia libero di crescere e di liberarsi. Sarai sorpreso di scoprire la saggezza, la luce, l’amore che sono nascosti in tutto ciò che vive e che può sembrare insignificante, anzi ripugnante, senza interesse ad un primo sguardo, ma che può illuminare la vita se lo si lascia andare fino alla fine del suo viaggio, se non lo si reprime, non lo si rinchiude, non lo si condanna (...).

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