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Gli Esseni e la Malattia

Gli Esseni e la Malattia

COME CURAVANO GLI ESSENI LE MALATTIE?
Chantal Dejean spiega come le malattie venivano curate ai tempi degli Esseni e come queste tecniche sono arrivate ai giorni nostri.

 

Chantal Dejean: "Buonasera a tutti e benvenuti nella nostra pagina della nostra scuola di TERAPIE ESSENE ED EGIZIE.
E’ proprio un piacere fare questa serata. In molti mi hanno chiesto che cosa sono in realtà le TERAPIE ESSENE ED EGIZIE.

Vi racconterò la storia delle e degli esseni e in particolare come trattavano e consideravano un male fisico, una malattia. Bisogna sapere che da sempre sul pianeta terra sono passati, ci sono state e ci sono tutt'oggi, esseri che vengono da altri mondi, da altre dimensioni che aiutano in qualche modo l'umanità ad evolvere, ad andare avanti. Sono maestri di saggezza. Sono considerarli fratelli maggiori, fratelli più grandi di noi che hanno proprio il compito di educare l'umanità e di accompagnarla mano nella mano. Questi esseri in passato erano esseri che si rivelavano per la loro identità non si nascondevano come oggi. Oggi sono piuttosto “in borghese” anche perché la società non li accetterebbe. […]
In altri tempi questi esseri si rivelavano e l'umanità era ancora pronta ad accoglierli. Era ancora pronta a riconoscere ad accettare il sacro. A riconosce un essere più grande e più adulto ad un livello gerarchico.
Da Atlantide, da altre civilizzazioni vi sono stati ripetutamente degli esseri più evoluti, che si sono anche incarnati nell’epoca egizia. Il bello di un tempo era che i nobili, le persone che governavano la nostra società erano le persone più evolute spiritualmente. Oggi non dico che è il contrario, ma che non siamo proprio a quei livelli. In altre epoche sì.
In altri tempi, i grandi sacerdoti, coloro che prendevano decisioni politiche, coloro che erano dietro la scienza, dentro lo studio della malattia, dietro le guarigioni erano esseri estremamente evoluti che provenivano da altre dimensioni, altri pianeti. Quindi parliamo degli esseri di Shamballah, esseri di Venere, Pleiadi, Sirio.
Questi esseri si sono anche incarnati in una società come quella egizia e avevano anche forma fisica diversa. Pensate ai grandi che si ritrovano con la testa allungata. C'è ne sono di Sculture in Egitto. Questi esseri venivano chiamati anche figli di dio e avevano questi crani particolari, perché la loro energia era concentrata sulle ghiandole superiori, le ghiandole spirituali queste ghiandole lavoravano molto di più di oggi. Forse un ultimo figlio di dio, che si dichiarava è stato Akhenaton, che indubbiamente incarnava caratteristiche estremamente diverse da quelle della razza umana. Aveva delle caratteristiche venivano da altre dimensioni. Aveva un grado di amore, di luce, di conoscenza ben diversi e sapete bene che in Egitto si studiava propri come manipolare l'energia, sia da un punto di vista interiore che esteriore. Pensate all'architettura.
Loro avevano delle conoscenze che non abbiamo noi oggi, ma avevano anche la conoscenza di tutto ciò che riguardava la natura, la natura dell'essere umano e della sua anima.
Nei templi venivano anche insegnate delle tecniche particolari di guarigione.

Oggi vi racconto un pò la storia per arrivare agli Esseni. Dunque Akhenaton aveva diverse conoscenze così come le persone che lo circondavano. Aveva un'idea avanzata di quello che sarebbe stato il futuro, il futuro dell'umanità e di come sarebbero andate le cose. Già allora si aveva un'idea, una visione della società di oggi, già la raccontavano. Akhenaton ha deciso di lasciare le sue conoscenze e di donarle a Mosè e al popolo ebraico, dando diversi dei suoi sacerdoti e preti iniziati, diverse delle loro conoscenze. Avevano tutti delle conoscenze antiche.
Per iniziati intendo quegli esseri che hanno risvegliato l'energia in loro. Essere risvegliati. Esseri che non sono più nell'illusione ma non soltanto un livello mentale.
Purtroppo, oggi si confonde la conoscenza mentale con il risveglio interiore. Quando si parla di risveglio interiore, si parla di risvegliare l'energia divina in noi e saperla utilizzare. Quindi non si parla solo di concetti spirituali, ma proprio dell'utilizzo cosciente e preciso di un’energia creatrice. Quindi attraverso questa energia curavano, comunicavano con altri mondi, costruivano piramidi eccetera eccetera. Mosè, che era un essere evoluto, era un maestro indubbiamente, un essere con un grande cuore, così come altri del popolo ebraico, un popolo estremamente particolare, che allora, e ancor oggi, custodiva segreti riguardanti l’umanità.
Akhenaton ha lasciato a Mosè e a questo popolo un'eredità spirituale e Mosè ha portato questa eredità in Terrasanta in Palestina, in particolare nella zona nelle vicinanze del Monte Carmelo. Ed era una zona dove Aménophis III, il padre di Akhenaton aveva fatto costruire già da allora un tempio proprio a livello del monte Carmelo dove avevano fondato una scuola che divenne poi la scuola degli Esseni e dove insegnavano le terapie.
Quindi Mosè, col suo popolo andò a ritrovare questa Terra Santa dove fondarono quella che è stata poi la comunità Essena. Questa comunità essena è suddivisa principalmente in due rami: il ramo di Qumran, dei famosi manoscritti del Mar Morto, dove vi erano comunità di asceti, uomini che rinunciavano molto alla società, avevano un certo tipo di alimentazione molto dura, preghiere e poi vi erano le comunità essene che si sono stabilite villaggi ed avevano una vita molto più semplice comunitaria, di famiglie dove poi ha vissuto anche Gesù, che si chiamava all'epoca Jeshua.
In queste comunità, tra le tante cose venivano insegnate delle terapie particolari, terapie che non curavano soltanto il corpo fisico, ma curavano soprattutto l'anima. Tutto questo veniva insegnato appunto in questa scuola sul monte Carmelo ai bambini. All'epoca erano scelti i bambini maschi, li prendevano all'incirca all'età di 7 anni fino ai 14 e ai bambini non veniva insegnata la scuola come oggi, cioè delle materie solamente ad un livello mentale per poi poter produrre a un livello lavorativo.
Se oggi infatti pensiamo alla scuola tutto è finalizzato ad inserirci bene in un contesto lavorativo, in un contesto sociale. All'epoca delle comunità essene la scuola serviva per risvegliare l'anima qui nel corpo fisico.
Erano scuole estremamente diverse. Penso poggi al film e ai libri di Harry Potter dove ci sono queste scuole magiche. Lì non si utilizzava la bacchetta magica, ma si utilizzava la bacchetta magica interiore che è proprio l'energia creatrice detta anche l’energia Kundalini. Questi ragazzi e bambini imparavano proprio a gestire a padroneggiare un'energia che oggi risulta addormentata in molti di noi.
Dopodiché la tradizione essena e queste cure sono andate un pò perse. Si ritrovano un pò nel Qatar in Francia. Ma stanno proprio scemando come tantissime altre tradizioni, non soltanto quelle essene ed egizia. Queste terapie sono andate perse fino all'epoca attuale, che oggi ritroviamo attraverso Daniel Meurois, del quale vi consiglio di leggere i suoi libri e i suoi tantissimi scritti che sono di una potenza e di una profondità incredibile e che personalmente mi hanno cambiato la vita. Daniel Meurois posso dire che sia uno dei primi, per non dire il primo pioniere dei viaggi astrali è stato penso il primo ad avere il coraggio ed osare di parlare di viaggi astrali. Lui li praticava sin da piccolo. Ha questa capacità di uscire dal corpo fisico e di viaggiare in altre dimensioni, perché ognuno di noi oltre ad una memoria mentale, ha una memoria cellulare, una memoria animica.
All'interno di noi non c'è soltanto la memoria di questi anni di questa vita, ma abbiamo la memoria di tutte le nostre vite passate. Anche il pianeta terra non soltanto ha un corpo fisico ma ha altri corpi sottili tra cui il corpo della memoria della sua anima che si chiama la Akasha.
Daniel ha questa capacità di teletrasportarsi, di uscire dal corpo e dirigersi negli annali akashici non soltanto della sua anima, ma anche del pianeta terra. Tra le sue tante opere ha riportato ad oggi le terapie essene come erano all'epoca egizia.
Io sono entrata in contatto con queste terapie, perché fanno parte della mia storia. In genere, chi mi conosce, mi conosce per “la vita dopo la morte” ma ho anche altre passioni, altre caratteristiche che sono anche quelle della cura. Porto la memoria di altre vite in particolare quelle in particolare quelle egizie ed essene. E’ soprattutto in Egitto sono stata iniziata. Mi hanno insegnato quindi ad entrare in contatto con le anime dell'aldilà ad accompagnarle, ma non soltanto accompagnare dall’altra parte le anime che sono nell’aldiquà, ma anche ad accompagnare l'anima che sta nel corpo fisico a star meglio con se stesse, a riconoscere la propria voce. Le sacerdotesse dell'epoca erano scelte per determinate caratteristiche. Non solo veniva loro insegnato ad essere delle traghettatrici di anime nell’aldilà, ma essere anche delle traghettatrici di anime in questa vita. Quindi da piccola non soltanto ero in contatto con le altre dimensioni con i mondi dell'aldilà, ma ho ritrovato anche senza dubbio questa capacità di entrare in contatto col corpo e con il messaggio che ha l'anima dietro il corpo, che dà l'anima dentro il corpo fisico.
Sin da piccola ho iniziato ad avere dei contatti, delle visioni, ma anche un istinto innato alla cura, ad usare le mani e a diventare un ponte. Quindi nel corso della mia vita ho ricercato dei libri, delle persone che potessero darmi delle risposte e son contenta perché tra le tante persone ho conosciuto più conosciuto Daniel Meurois e Marie Johanne Croteau che mi hanno restituito la memoria di queste antiche tecniche.

In che cosa consistono le terapie.
Bisogna innanzitutto fare sempre la premessa che non siamo solo questo corpo fisico. La materia fisica che conosciamo è prima generata partorita ad un livello eterico. Abbiamo diversi strati, così come il pianeta terra ha diversi strati. Qualcosa prima di esistere, esiste ad un livello eterico. Ad esempio, ancor prima di essere incinta fisicamente dei miei figli, sentivo di essere incinta già tre mesi prima, perché vi è proprio la creazione della forma fisica che avverrà poi tre mesi dopo a livello fisico.

E’ importante sapere che l’eterico è un corpo sottile che dista all'incirca, se volete potete provare stasera a sentirlo, dista all'incirca 2, 3 centimetri dal corpo fisico.
Un corpo molto denso. E’ il primo corpo che appare quando usciamo dal corpo fisico durante il processo della morte. E’ la sua emanazione di stato. E’ quella luce che molti di noi possono intravedere intorno alla persona. Una luce bianca o grigia dipende. Diciamo che è lo stampino, l’impronta sulla quale la materia si plasmerà. Senza l’eterico non ci può essere vita.
Si pensa il contrario
. Cioè esiste la materia e poi ci sono i corpi sottili. No prima vengono creati i corpi sottili e poi il fisico si plasma in base ai corpi sottili. Quindi questo corpo eterico è il corpo che assomiglia di più al corpo fisico. E’ proprio il suo stampino, dove possiamo vedere tutti gli organi. Ogni organo il fisico ha la sua controparte eterica, precisa identica a quella fisica e in più di tutta la circolazione energetica dal prana, i nadi o meridiani come li chiamano nella medicina cinese e ogni chakra eccetera eccetera. […]
Dopo il corpo eterico vi è il corpo dalle emozioni, detto anche corpo astrale e si pensa che i corpi sottili siano l'emanazione che vediamo all'esterno. Quando si parla di aura, si parla anche di corpi sottili. Questo è un errore che si fa. A parte il corpo eterico, tutti gli altri corpi sottili sono all'interno del corpo fisico. Quello che noi percepiamo all'esterno sono la loro emanazione. Più un corpo è sottile e piccolo, più la sua malattia, la sua emanazione sarà grande. Un pò come avviene in astrologia per i pianeti. Quindi il corpo emotivo sposa perfettamente il corpo fisico al suo interno e la sua emanazione va dal mm 50 intorno alla persona. Questo è il corpo sottile che tutti vogliono vedere. Tutti vogliono vedere i colori. Non dico che non sia utile assolutamente vedere i colori. lo sto dicendo che questo è meno interessante da un punto di vista terapeutico, perché è come vedere un dipinto ad acquarello dove i colori cambiano continuamente, perché il corpo astrale è l'emanazione appunto delle nostre emozioni e le nostre emozioni cambiano continuamente. Non possiamo valutare o farci un'idea di una persona in base ai suoi colori. Vi possono essere dei colori prioritari che sono fissi. Per esempio, si parla di bambini indaco, perché l’indaco è il colore della loro indole profonda. Sono già bambini che poi diventano adulti. Esseri di quel colore del sesto chakra. Esseri che già sono aperti e connessi alla visione dello spirito. Non sono più nell'illusione della materia, della matrix. Sono persone già risvegliate e questo colore lo si vede nella loro aura, ma vi saranno poi tantissime tonalità di colore che variano di colorazione. Anche un bambino indaco può avere del rosso nella sua aura, perché è incavolato. E’ qualcosa di umano, non c'è nulla di male e lo si può vedere quindi anche in una persona estremamente luminosa. Se la becchiamo nel momento che ha le scatole girate possiamo vedere dei colori che non sono suoi. Quindi per quanto riguarda l’aura - non vorrei sfatare un mito - ma ad un livello terapeutico, per questo genere di terapie non è necessario vedere.
Vi è poi il corpo mentale all'interno del corpo e la sua emanazione è molto più grande. Andiamo già sul metro e 80. Pensate a quanto spazio prendiamo. Quanto siamo grandi in realtà. Il corpo mentale diventa interessante. A livello del corpo mentale già possiamo vedere la luce della persona, nel senso che più una persona è concentrata su pensieri materiali, duali, pesanti più quest'aura sarà un giallo polenta. Il colore del mentale è il giallo.
Più una persona si apre ai mondi dello spirito, non dico che bisogna vederli, ma semplicemente c'è un risveglio interiore, un risveglio del proprio cuore, i propri pensieri saranno dedicati ad altro e la sua aura mentale sarà un giallo molto più luminoso, molto più etereo fino andare a quello oro dei santi, delle persone illuminate. Oltre a questo, per queste terapie diventa interessante vedere le forme pensiero, che sono come delle vignette dove è racchiusa una ferita che una persona può aver vissuto, quando ad esempio avviene uno shock nella nostra vita.
Faccio un esempio, così capite cosa avviene. Quando qualcuno fa un incidente, durante quell’incidente succedono due cose. La mente traduce un avvenimento come qualcosa di pericoloso per la propria vita, trasmette questa informazione al corpo emotivo. E il corpo emotivo cosa fa? Genera un’emozione. […] E’ la mente che genera le emozioni.
Quando iniziamo a controllare i nostri pensieri, vedremo che le emozioni si tranquilleranno immediatamente. Quindi è la nostra mente che dà un input all’azione e l'emozione prova paura. Un incidente genera un pensiero che a sua volta genera un'emozione molto intensa. Quell'intensità ha una vibrazione bassa, la paura è un'emozione bassa. Questa intensità genera come una spaccatura, una ferita a un livello della nostra aura e da questa ferita emergerà come un seme, come un'entità. Una specie di fumetto […] che sarà collegato a due chakra il sesto e il primo chakra. Il sesto chakra crea sempre e creiamo la nostra realtà, le nostre realtà sottili attraverso il sesto chakra. Sarà anche creata dal chakra che corrisponde a quella emozione. Qui si fa più complicata la cosa.

Abbiamo diversi chakra dal primo al settimo. Ogni chakra corrisponde a uno step. Ha delle caratteristiche dell'essere umano che abbiamo tutti. Pensate alle sette note musicali, ai sette colori dell'arcobaleno e 7 chakra hanno una dimensione dove tutto regna in base a questi colori. La struttura dell’essere umano è creata in base al 7, anche se in realtà poi ci sono altri chakra.
Ogni chakra corrisponde a una caratteristica dell'essere umano. Il primo chakra corrisponde a tutto ciò che dà struttura all'essere. Qualcosa di cui abbiamo bisogno per poterci esprimere: abbiamo bisogno di un corpo, di una struttura, di radici, di solidità.
Quando viviamo un avvenimento, come un incidente, di cosa abbiamo paura? Di morire. Del danno fisico e della morte. Questo impatto andrà a toccare primo chakra che corrisponde alla sopravvivenza alla struttura. Il primo chakra è quello che si sviluppa all'inizio dai 0 ai 7 anni il bambino. Io esisto. All'inizio il bambino cosa fa? Ha bisogno di imparare. Il primo chakra corrisponde, alla terra, alla radice, ai tamburi nelle culture primordiali. Dunque, questa forma pensiero, si chiama così questa vignetta, è stata in questo caso generata da due chakra.
Ogni chakra può generare una forma pensiero. Per esempio, in merito al secondo chakra, se abbiamo avuto delle problematiche legate alla nostra sessualità, la nostra identità sessuale, questo chakra corrisponde a tutto ciò che riguarda il rapporto io e l'altro. Io e il mondo esterno. Io e la società. Se ci sono state delle difficoltà con la propria autostima eccetera. Sarà il secondo chakra ad essere toccato da questo. Per esempio, un abuso oppure nasce una bambina mentre i genitori volevano fortemente un maschio, oppure qualcuno che è stato umiliato o giudicato. Tutto questo andrà a toccare il secondo chakra.
E così via […] Tornando all'incidente, in questo caso il sesto e primo chakra hanno generato questa vignetta, questa forma pensiero, che è il riassunto, il contenuto di tutto quello che abbiamo vissuto. Cioè in questa forma pensiero noi possiamo vedere tutto quello che è successo: la macchina arrivare, il pericolo, possiamo sentire i profumi, il calore, la temperatura dell'aria etc. Nell'immagine 3d c'è tutto il dettaglio di quello che è successo. E questa intelligenza che abbiamo creato ha fame, come ogni creatura, anche lei ha fame. E di cosa ha fame? Ha fame dell'emozione che l'ha creata. Cioè questa forma è stata creata dalla paura della morte nell'incidente quindi avrà fame di quel tipo di paura e cosa farà che nel corso della nostra vita? Chiamerà a sé eventi e situazioni che creeranno di nuovo quell'emozione. Noi ci siamo incarnati su questa vita per evolvere e scegliamo delle tematiche nella nostra vita sul piano dell’incarnazione proprio per evolvere. […]
Come ho detto tante volte scegliamo delle prove, queste prove sono proprio vissute attraverso queste vignette, queste forme intelligenza e grazie a loro che chiamiamo a noi degli eventi che ci permetteranno di crescere. Ma non sono bisogna vederle come qualcosa di negativo, ma sono proprio loro che ci permettono le evoluzioniQueste intelligenze, queste forme pensiero devono essere sciolte, devono essere guarite. Cosa succedere alla persona che ha visto la macchina arrivare, a chi ha avuto paura della morte? Che riesca a superare la paura della morte attraverso la fiducia della vita, la fiducia che andrà tutto bene anche se succederà qualcosa, anche se la morte avverrà. Penso che sappiate che per la nostra evoluzione, l'essere deve sciogliere la paura della morte. L'anima non ha paura di morire. Non c'è questa paura.
Quindi l'anima vorrebbe che l’ego non avesse paura di morire. Nel momento in cui quella persona scioglie quella paura, immediatamente la forma pensiero viene riassorbita dal chakra del cuore da dietro e viene di nuovo dissolta nell'universo, perché niente viene ucciso realmente dall'universo, niente muore realmente. Tutto viene trasformato. Questo è un principio da integrare. Questa forma pensiero viene riassorbita e trasformata in luce nell’universo. […]
Non è così facile sciogliere la propria paura. Non è facile perdonare. Non è facile amarci. Non è facile non essere gelosi. Non è facile portare rancore. Tutto questo è ancora difficile. In merito alla forma pensiero, questa “vignetta” chiamerà a sé un evento simile a quello dell'incidente.
Ad esempio, qualche anno dopo quella persona può vedere una persona cara cadere e riprovare la paura, il ricordo della morte. Se quella persona non prende quella occasione per guarire la propria paura, ma di nuovo la alimenta, beh quella vignetta, quella forma pensiero diventerà più grande e più forte. Che cosa vorrà dire? Che andrà ad indebolire sempre di più il chakra al quale è collegata. […]
Allora i chakra non soltanto hanno a che fare con il carattere, con la formazione animica-spirituale, eroica della persona. Ma hanno anche a che fare con gli organi che corrispondono a quel chakra.
Ogni organo come sapete ha un codice, ha un messaggio ed ha un significato da darci. Nel caso del primo chakra tutti gli organi a lui connessi sono le ossa, la struttura, tutto ciò che è solido in noi. I denti, i capelli, le unghie, i globuli rossi tutto ciò che è solido all'interno del corpo fisico. Quindi una persona che ha vissuto uno shock di questo tipo e non è riuscito a risolverlo, a trasformarlo, nel corso degli anni il suo primo chakra s'indebolirà sempre di più e gli organi che dovrebbero essere nutriti dal primo chakra, si indeboliranno, perché i chakra sono porte che assimilano, che bevono, che assorbono l'energia vitale e la distribuiscono agli organi che corrispondono a quel chakra e ai suoi corpi sottili. Quindi se il primo chakra, nel caso dell'incidente non si nutre bene, non assorbe bene l'energia perché è indebolito dicevo, i suoi organi si indeboliranno, fino ad arrivare ad una malattia.
Quindi una persona con questa problematica può avere per esempio problemi alle ossa, osteoporosi. Ho conosciuto una persona, un uomo, che ha visto suo fratello morire: paura della morte. Questo avvenimento lo ha proprio visto davanti a lui. Ciò gli ha creato uno shock interiore incredibile e come se si fosse sentito completamente impotente di fronte alla vita. Come se la vita fosse un’onda che arriva e spazza via tutto in un attimo. Quindi ha perso completamente le sue radici, la sua serenità. Nel tempo ha creato una leucemia, una malattia del sangue. Altri esempi. Qualcuno che è stato accusato oppure qualcuno che non è stato riconosciuto nella sua sessualità. Nel corso degli anni, se non risolve il suo rapporto con sé stesso, con la propria identità sessuale, potrebbe avere problemi agli organi sessuali, perché la forma pensiero continuerà a nutrirsi di quell'emozione.
Se osservate e analizzate la vostra vita, le forme pensiero, possiamo ricollocare la loro origine nei primi sette anni di vita. In particolare, più precisamente, in genere si formano, si creano nel concepimento, durante la gravidanza e la nascita, almeno in base alla mia esperienza. E’ lì che già le forme pensiero si creano, che sono in realtà la manifestazione delle problematiche che abbiamo scelto nell'aldilà. Problematiche che abbiamo scelto di risolvere o di lavorare quando ci tuffiamo sul pianeta terra. […]

Ogni parte del corpo ha un significato, una simbologia.
Ci sono diversi libri della metamedicina, tra cui quelli di Hammer, che adoro, traducono come ogni parte del corpo ci sta dicendo qualcosa. Gli esseni lavoravano sulla causa della malattia. Lavoravano a un livello delle forme pensiero.
Non si occupavano tanto del corpo fisico, ma aiutavano la persona ad entrare in contatto con la ferita che aveva e che ha generato la malattia. Il problema della medicina di oggi è che non c'è un'unione anche con la parte spirituale.
Io non faccio parte di quei terapeuti di quelle persone che diranno: non andate dal dottore, non andate in ospedale. No alla medicina allopatica. Non è per niente nella mia idea. Io penso che il fisico vada curato con il fisico e lo spirito va curato con lo spirito, a seconda. Ancora una volta è l'unione delle due cose che fa la forza. […]
Io penso che il ramo della medicina tradizionale sia proprio quello maschile che appartenga al principio maschile che è una caratteristica dell'universo e la cura la terapia energetica sia il principio femminile più lunare.
Penso che abbiamo capito oggi che la verità sia unire le due cose. Purtroppo, ho visto molte persone andarsene perché hanno rifiutato una medicina allopatica. Volevano curarsi solo nello spirito. Ma secondo me, anche la materia è spirito e tutto ciò che avviene un livello materiale è spirito. […] Quindi non sto assolutamente dicendo di escludere uno piuttosto che l’altra, ma le cose stanno dell'unione, nel fondersi. Purtroppo, manca anche l'aspetto spirituale nella medicina tradizionale, perché la medicina tradizionale oggi va a soffocare il sintomo o toglie la parte malata del corpo fisico. Ma la forma pensiero, la vignetta, è ancora lì e ha ancora fame e nel corso degli anni qualcosa succederà. Forse non la malattia, non si esprimerà più come prima, ma ci saranno altri sintomi. Per questo gli Esseni cercavano di portare la persona a sciogliere, a portare il proprio dolore nella luce. Qui si può entrare anche un po’ nel discorso del karma, dove molti pensano che la malattia sia una punizione divina. Ho fatto del male quindi mi ammalo. C'è sempre questa auto-punizione.
Trovo che siamo una umanità che piuttosto di incoraggiarsi, piuttosto che riconoscere la propria luce, tende ad infangarsi sempre.

Quando una malattia avviene non è per dirci o per mettere l'accento sui nostri lati negativi, sulla nostra ombra, ma ci stanno dicendo: “Amore, perché non riconosci la tua bellezza?”
Una malattia è una mancanza d'amore verso sè stessi. E’ una mancanza d'amore verso la propria luce […] Una malattia avviene quando non siamo più in linea con noi stessi. Quando non siamo in linea con la nostra luce e la malattia mette l'accento sul fatto che pensiamo di essere uno straccio, piuttosto che un abito di seta. E questo secondo me è la vera malattia dell'umanità oggi: che ci pensiamo infinitamente più piccoli e poveri di quello che siamo in realtà.
E la nostra anima ce lo dice. Quindi quando ci allontaniamo tanto dalla nostra luce beh,
non diamo più luce, il nostro corpo fisico e per forza di cose gli organi, creano problemi. E’ come dare continuamente una benzina sbagliata. […]
Non ci diamo il giusto nutrimento. A livello fisico, ci nutriamo di patatine di mcdonald’s quando magari al nostro corpo spetterebbero i frutti più prelibati. Idem a livello energetico ci consideriamo delle persone misere e quindi ci creiamo delle problematiche. Problematiche che possiamo addirittura ereditare dalla nostra famiglia che non abbiamo scelto a caso o possiamo ritrovarle da altre vite. Quindi possiamo avere catene di forme pensiero di questa vita o di altre. Gli egizi non curavano soltanto il fisico, ma curavano innanzitutto l'anima. Aiutavano le o la persona a ritrovare la propria dignità. E il terapeuta diventa proprio quel ponte attraverso il quale la persona può a ricongiungersi alla propria divinità.
Il terapeuta dovrebbe essere colui che aiuta un'anima errante a ritrovare la propria luce. […]

Come dicevo, ogni organo corrisponde a determinate situazioni. Ogni malattia ci sta dicendo esattamente dove quella persona non si riconosce in quanto anima. Anche una persona che odia perennemente. A volte incontro persone che hanno questo astio. Innanzitutto sono persone sofferenti. Sono persone che innanzitutto mancano d'amore verso sé stessi e spesso si ammalano. Ma la malattia non va a punire quella persona che giudica, che parla male. No! Quella malattia dice a quella persona: “Ma non ti riconosci in quanto essere di luce? Piuttosto di odiare non provi ad amare. Questo è l'abito che ti corrisponde: un abito d'amore.

Si pensa che il karma sia qualcosa che ci punisce. Quando facciamo qualcosa di negativo è come se lanciassimo un boomerang. Ma questo può essere trasformato. Ricordiamoci che siamo qui per crescere e la vita vuole solo questo. Non vuole punirci. Vuole che impariamo da quella lezione. Allora nel momento in cui facciamo qualcosa di negativo, che noi giudichiamo negativo, se in quel momento ci perdoniamo, cesserà l’effetto bumerang, perché avremo imparato da quella lezione. Quindi il karma negativo o la forma pensiero negativa che abbiamo creato sarà trasformata in luce.
Perché parliamo di un karma negativo? Perché non ci sentiamo in linea con la nostra coscienza. Se facciamo qualcosa di negativo, ma siamo in linea con la nostra coscienza questo non succede. Pensate, ci sono esseri sul pianeta che di cose belle non ne fanno, ma non gli succede mai niente. Sono in piena salute. Perché? Perché sono pienamente in linea con quello che fanno.
Chi ha una coscienza è quello che ne patisce di più, perché la sua coscienza crea una disarmonia tra anima mente corpo e spirito
eccetera […]

Vi lascio con questa riflessione. Per gli Esseni il terapeuta assolutamente non era un guaritore. Esistono guaritori. Sono degli esseri estremamente evoluti come lo è stato Gesù che guariva le persone con i miracoli. Ma aveva la capacità di guardare nel karma della persona e vedere che per quella persona era il momento che si liberasse da quel karma. Quindi l'aiutava anche a livello fisico. Ma c’erano delle persone che non curava, perché l'anima non era pronta. […]

Ci sono guaritori che tolgono la problematica. Ma togliendo la problematica cosa tolgono? Tolgono anche la possibilità all'anima di evolvere. E togliendo la possibilità all'anima devolvere, cosa succede? Che gli è tolta la possibilità di acquisire maggior luce. Se le persone non acquisiscono luce sul pianeta, il pianeta rimane sempre uguale. Non tutti i guaritori servono la luce

Quindi il terapeuta è un ponte. E’ un accompagnatore. Dovrebbe essere qualcuno che ha raggiunto la luce e che aiuta l'altro a ritrovarla. E’ qualcuno che ha fatto un lavoro di successo su sè stesso. E’ qualcuno che ha attraversato il fiume da una riva all'altra e che insegna agli altri come fare.
Gli Esseni evidentemente non erano persone che pretendevano di curare. Anche questo è qualcosa di cui stare molto attenti. [..] Non possiamo conoscere realmente qualcuno, ma possiamo accompagnarlo. Un terapeuta è qualcuno che si fa umile. Non è qualcuno superiore al proprio paziente/cliente. E’ qualcuno che è al servizio. E’ innanzitutto un servitore. [..] Quello che serve di più è una bontà nel cuore. Si vede proprio la bellezza della cura che avviene nel momento in cui il terapeuta emana amore.
Più c'è amore, più il canale del terapeuta si apre e più c'è un'energia che scorre e che va a toccare la persona. Anche questo importante. Non è mai il terapeuta a guarire.
Il terapeuta apre la propria valvola della vita che scorre. Il terapeuta è colui che ha la capacità di divenire un servitore: che sia fatta la tua volontà e della vita. E’ lei che guarisce e lei che ha le capacità di curare di guarire di andare a toccare l'anima della persona. Di dirgli: “Amore, amore ricordati. Ricordati chi sei

 

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Chantal Dejean in possesso di capacità medianiche sin dalla sua più giovane età, ha potuto entrare in relazione con i mondi dell’invisibile dai quali attinge la sua conoscenza, la sua saggezza e il suo amore per la vita. Da qualche anno ha fatto la scelta di testimoniare delle sue esperienze e anima formazioni e atelier per il risveglio della multi-dimensionalità dell’essere.

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