I 7 Passaggi per la realizzazione di una nuova UMANITA’

Anche se tutto sembra crollare intorno a noi, ci troviamo davanti agli albori di una delle più grandi ere di evoluzione umana.

E’ un’epoca rivoluzionaria.

Questa volta la rivoluzione non inizierà dal collettivo per riguardare l’individuale, ma esattamente il contrario.

Sarà la rivoluzione interiore, che, come per un magico effetto domino, interesserà l’umanità intera.

Il passaggio non è facile, né certamente indolore, ma sicuramente sfidante e per certi versi entusiasmante.

Per non lasciarci sopraffare, potremmo intanto rispolverare un po' del nostro coraggio, del nostro stupore bambino e del nostro estro esplorativo.

1) Il viaggio comincia dalla cura delle nostre ferite originarie.

La ferita dell’inadeguatezza, dell’abbandono, dell’invisibilità, dell’ingiustizia… sono ferite ataviche, dovute al distacco con la nostra parte divina, infinita, eterna.

Per quanto dolorose, vanno curate con la medicina più potente che esista, l’Amore, l’Amore verso sé stessi, l’Amore verso la vita.

2) Una volta viste, non potremo fare a meno di incamminarci verso le nostre stesse ombre, addentrarci nelle nostre paure, rabbie, rassegnazioni, frustrazioni per scoprire cosa vi è di celato all’interno delle nostre caverne buie.

E’ importante integrare il nostro lato oscuro e trasmutarlo in maniera alchemica nel più grande insegnamento della nostra vita.

3) Imparare a superare i limiti della nostra mente.

La parte logica per sua natura vuole indagare, catalogare, trovare soluzioni. Ma è limitata. E’ solo uno dei molteplici aspetti che compongono la meraviglia del nostro essere. Non arriverà mai a trovare la soluzione del mistero dell’infinito e creerà sempre limiti e frustrazioni. Imparare a metterla al servizio di qualcosa di più grande, permetterà di acquisire un nuovo tipo di conoscenza, quella intuitiva, dove il Sapere nasce dalla connessione con la Saggezza Universale.
Ci permetterà inoltre di sviluppare la nostra creatività per divenire co-creatori della vita, consapevoli e responsabili.

4) Rinunciare al bisogno di controllare la vita.

Il più delle volte noi crediamo di sapere cos’è la vita e vogliamo che essa sia a nostra disposizione per realizzare i nostri più strani desideri. E quando ciò non avviene crediamo che sia sbagliata e soffriamo tremendamente.

Lasciare andare il controllo della vita ci permette di godere del suo mistero e aprirci alla sua magia e ai suoi miracoli.

5) Dopo avere superato i limiti della mente e rinunciato al controllo su tutto possiamo addentrarci nel… vuoto.
A quel punto la fatidica domanda:

Chi sono veramente io? Chi sono?

Lasciato andare l’ego che necessita di definizioni stabilite, possiamo finalmente scoprire la meraviglia della nostra vera essenza. Possiamo scoprire che nel nostro interno abbiamo già tutto. Che abbiamo già i nostri doni, talenti e virtù che vogliono solo essere coltivati e manifestati.
E cosa ancora più importante scopriamo la connessione interna con la Pura Coscienza Universale che si esprime attraverso l’Essere.

6) Comprendendo la veridicità della nostra essenza non potremo fare a meno di scoprire quanto siamo parte di un Tutto, quanto tutti gli esseri viventi sono legatati tra loro per sincronicità e come i nostri pensieri, azioni, decisioni influenzano nel bene o nel male tutto.

Solo allora potrà esserci un risveglio della natura più elevata dell’essere umano, che dal singolo porterà ad un risveglio collettivo, dove collaborazione e cooperazione diventeranno le parole d’ordine.

7) Le frequenze vibratorie si innalzeranno dal buio verso la luce e l’essere umano imparerà a dimorare in uno Stato Supremo dell’Essere, senza nessun attaccamento, senza nessuna aspettativa, ma contemporaneamente divenendo parte attiva di un nuovo modo di essere al mondo.

E tu? A che punto del cammino sei?

Rosaria Fabrizio

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Non vi è una tecnica migliore di un’altra.
Esiste piuttosto quella che è maggiormente in risonanza con il nostro sentire, in generale o dovuto al momento. 

Le tecniche olistiche stimolano l’auto-guarigione che avviene non a seguito dell’uso di una tecnica piuttosto che di un’altra, ma dalla consapevolezza che siamo noi stessi lo strumento della nostra guarigione. 

Le tecniche descritte consistono nell’interpretazione dello stato energetico e globale della persona. Non comportano valutazioni diagnostiche di tipo medico, non costituiscono cure o terapie mediche. Rappresentano un sostegno collaborativo e non intendono assolutamente sostituirsi all’azione del medico curante.